martedì 17 novembre 2009

Cercasi mangaka italiani






Da quelche tempo si parla global manga, ossia quei fumetti realizzati da auotori occidentali secondo però i canoni dei fumetti giapponesi. C'è chi li ama e chi li odia, eppure esistono autori piuttosto notevoli anche tra chi fa global manga. Penso per esempio a Dany & Dany o a Elena de' Grimani. EF Edizioni ha deciso di aprire una collana di global manga erotici, e sta selezionando autori che vogliano cimentarsi in questo filone. Mandate i vostri lavori a efedizioni@fastwebnet.it Più avanti è un progetto anche un mio fumetto legato ad un genere tipicamente giapponese, ma per ora non vi anticipo nulla.

domenica 11 ottobre 2009

Barack o gli Indios?

Il presidente Obama come saprete già tutti, dopo solo pochi mesi dalla sua elezione, ha già ottenuto il Nobel per la Pace. Non staremo esagerando con tutto questo "messianismo" attorno a Barack? Ricordiamoci che una persona, di solito, non cambia la storia. Abramo Lincoln e Matin Luther King a cui Obama si ispira, avevano dietro di loro un vasto movimento popolare di rinnovamento. Obama sembra invece incarnare un utopia lontana, una sorta di Superman o di Batman che deve rimettere tutto a posto (il guaio è che come Robin e Bat-Girl, Obama ha Bill e Hillary Clinton)
Non sarebbe meglio valutare lo sforzo che stanno facendo in Sud America i Qechua, i Guaranì ed altri tribù Indios? Per la prima volta in Brasile, Bolivia e Venezuela ci sono loro al potere ed anche in Perù si stanno facendo sentire. Riflettiamoci, chi può davvero cambiare le cose, un singolo o un popolo?

domenica 13 settembre 2009

Dedicato a Rom

Non sono il primo a dirlo, ma se Rom continua a lavorare così ,un giorno potrebbe arrivare al gotha degli illustratori italiani, assieme a Toppi e Di Gennaro

domenica 6 settembre 2009

Turchia in Europa: speriamo...

Non tanto per ragioni economiche, ma per il bene delle minoranze etnico-religiose del paese, leggete qua:

Erdogan e i cristiani. Poche promesse, zero fattiVisita a sorpresa del premier turco a Bartolomeo I. Ma come altri gesti distensivi del passato, anche questo rischia di rimanere senza seguito.di Sandro MagisterROMA, 27 agosto 2009 – Samuel Huntington definì la Turchia "un Giano bifronte", non sai mai se amico o avversario dell'occidente.Il medesimo pensiero deve essersi affacciato nella mente di Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli, nell'accogliere il 15 agosto scorso il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan in visita all'orfanotrofio e al monastero di San Giorgio di Kudunas sull'Isola dei Principi, nel Mar di Marmara.Era la prima volta che un primo ministro turco si recava nell'Isola dei Principi, tradizionalmente abitata da cristiani, e in un edificio, l'orfanotrofio, la cui proprietà, requisita dalle autorità turche, è stata attribuita al patriarcato ecumenico dalla corte di Strasburgo nel giugno del 2008.Nel corso della visita Erdogan, accompagnato da quattro suoi ministri, ha pranzato con Bartolomeo I e con i rappresentanti delle minoranze religiose in Turchia – greci, armeni, ebrei, siro ortodossi e cattolici – ai quali ha assicurato garanzie contro ogni discriminazione religiosa ed etnica."Il mio prossimo va incontrato con amore perché è anch'esso creatura di Dio", ha detto Erdogan citando una massima di una confraternita sciita, quella dei mevlevi, sorta a Iconio nel XIII secolo con alcune particolarità riprese dal cristianesimo.Richiesto di un commento, Bartolomeo I ha detto ad Asia News: "La presenza di Erdogan ci ha onorato e ci è stata data l’occasione di esporre direttamente i nostri problemi, benché lui ne sia già a conoscenza. Abbiamo invitato il primo ministro alla sede del patriarcato ecumenico e a Halki, ed Erdogan ha ringraziato per l’invito":Halki è un'altra isola in cui ha sede il seminario di formazione teologica del patriarcato ecumenico, chiuso dalle autorità turche nel 1971. Lo scorso 10 giugno, a Bruxelles, Oli Rehn, responsabile per l’allargamento dell'Unione Europea e quindi per un eventuale ingresso della Turchia, ha dichiarato che tale ingresso è subordinato anche alla riapertura di Halki.Entro dicembre del 2009 Erdogan dovrà presentare alle autorità di Bruxelles un resoconto dei progressi compiuti dalla Turchia nell'adeguarsi agli standard necessari per l'ingresso nell'Unione. Per il patriarcato, questo è un motivo in più per sperare che finalmente il seminario teologico di Halki riapra e ritorni alle sue funzioni.Purtroppo, però, è avvenuto più volte che "Giano" abbia rovesciato le attese, mostrando a questa e alle altre minoranze religiose della Turchia il suo volto non amico ma ostile.Per quanto riguarda il patriarcato, ad esempio, lo Stato turco continua a non riconoscergli la sua "ecumenicità" religiosa. Lo tratta alla stregua di un ente locale adibito al culto dei greco ortodossi, retto da un capo che deve essere cittadino turco dalla nascita, privo di personalità giuridica e quindi anche di diritti di proprietà. L'annichilimento del patriarcato – che oggi in Turchia è ridotto a poco più di 3000 fedeli – non ha sinora fatto intravvedere alcuna seria inversione di marcia.Questo vale anche per le altre minoranze cristiane. La comunità più cospicua, quella degli armeni, è stata falcidiata meno di un secolo fa da un genocidio che le autorità di Ankara rifiutano di riconoscere, e oggi ne rimangono poche decine di migliaia, su una popolazione di oltre 70 milioni di abitanti quasi tutti musulmani. I cattolici sono circa 25 mila, con sei vescovi, i siro ortodossi 10 mila, i protestanti di varie denominazioni 3 mila.Come Erdogan, ma non per le stesse ragioni, tutte queste minoranze religiose confidano ardentemente in un ingresso della Turchia nell'Unione Europea. Per esse, tale ingresso comporterebbe il riconoscimento di uno spazio di libertà che in caso contrario temono continuerà ad essere assai compresso.Nella stessa Europa, però, queste loro ragioni ricevono scarsa considerazione. Vi sono governi, tra cui l'italiano e il tedesco, favorevoli all'ingresso della Turchia nell'Unione mentre altri, come quello francese, sono contrari. Sia i primi che i secondi ragionano comunque in termini di interesse nazionale. I calcoli sugli oleodotti e i gasdotti che provengono dai paesi dell'Asia centrale di lingua turca e di religione musulmana, passando dalla Turchia, hanno la preminenza rispetto a quelli riguardanti la libertà religiosa.

giovedì 3 settembre 2009

Che artista è mai questo?
















Ivan Yakovlevic Bilibin, illustratore russo del primo Novecento, noto per aver mescolato elementi dello stile liberty (mutuato dalle famose stampe giapponesi) con temi tradizionali slavi che vanno dalle icone, ai motivi decorativi dell'architettura e delle stoffe. Ha avuto un notevole influsso sulla scuola sovietica dell'animazione.


Questi sono i suoi dati in breve, ma la mia passione per Bilibin nasce da un'altra mia passione, quella per la Russia e l'Est Europa in generale. Una cultura a noi vicina ma che conosciamo poco, come d'altronde anche la cultura bizantina e quella saracena che, sebbene hanno lasciato tracce molto forti nel nostro paese, trascuriamo per dedicarci magari ai celti e ai vichinghi.


Nella mia mente poi Bilibin si somma alle immagine di Sadko, un film sovietico per ragazzi premiato a Cannes, che per me è un vero must del fantastico, insieme ai lavori di Ray Harryhausen. Consiglio a tutti di cercarne qualche spezzone su YouTube.





sabato 8 agosto 2009

Errori di valutazione

L'ho fatto io riguardo alla mia Storia di Un Tatuatore Professionista, un brevissimo fumetto (solo 4 tavole) scritto da me per i disegni di Remo Fuiano. Pensavo che non fosse un lavoro perfettamente riuscito, eppure oggi ha avuto addirittura una doppia pubblicazione:

-on line è scaricabile dal sito: www.terrediconfine.eu

-in versione cartacea sul nuovo numero di Fondazione SF Magazine

E ora vi saltuo. Io parto per le vacanze.

Paolo

lunedì 20 luglio 2009

Svalutiamoli

QUENTIN TARANTINO: mi è simpatico, ma per me ha fatto solo due film davvero belli: Kill Bill e Grindhouse. Basta dire che è il nuovo Leone o il nuovo Pekimpah.

KEVIN SMITH no, non quello che faceva Marte/Ares in Xena & Hercules, ma il regista di Clerks. Se Tarantino ha come modello Umberto Lenzi e Lucio Fulci, gli ispiratori di Smith devono essere Nando Cicero e Mariano Laurenti, a giudicare dal livello di volgarità che riesce a raggiungere. E senza la profondità di Garth Ennis.

MOEBIUS cosa ha mai fatto Moebius che Richard Corben e Rick Griffin non abbiano fatto meglio? Pensare che ho letto pure la sua autobiografia, quanto se la tira!

BIPOLARISMO E BIPARTITISMO diceva Nikolaj Berdjaev, il filosofo russo, di diffidare da ogni tentativo di suddividere l'umanità in due schieramenti opposti. Poi diciamocelo, fosse almeno uno scontro tra destra e sinistra, ma qui è lo scontro tra destra e centro. Che perdono sono solo gli italiani.

I MONACI BUDDISTI e qui mi tirerò contro valanghe di insulti, ma mentre in Tibet e in Birmania manifestano (giustamente) per la libertà, in Sri Lanka appoggiano la repressione militare contro la minoranza indù dei Tamil e in Thailandia sostengono la monarchia, mentre agli occidentali che fanno turismo sessuale coi bambini dicono "cercate di non fare loro troppo male"

martedì 7 luglio 2009

Il nuovo Patriarca di Mosca

Volevo dedicare questo nuovo post al nuovo Patriarca della Chiesa Ortodossa Russa, Kiril XVI, eletto in seguito alla morte di Alessio II. Rispetto ad Alessio, Kiril ha fama di essere più aperto sia verso i cattolici che verso le altre Chiesa Ortodosse locali. Potrebbe forse essere il terzo grande progressista della gerarchia ortodossa attuale, insieme al Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, e al Patriarca di Antiochia, Ignazio IV Hazim? Forse, io lo spero vivamente anche perché sono iniziati incontri tra i vescovi delle diverse Chiese Ortodosse in preparazione in un grande Concilio. Chissà che, se Dio vuole, l'ortodossia non possa vivere una stagione di rinnovamente come quella vissuta dalla Chiesa Cattolica con il Concilio Vaticano II.

sabato 13 giugno 2009

F.U.C.K...pardon F.A.Q. su Paolo Motta

Scusate il momento di megalomania, ma voglio rispondere ad alcune domande che mi vengono poste di gretuente (appunto delle Frequent Asked Questions):

  1. Perché parli spesso male di Mètal Hurlant? In realtà non metto in dubbio il valore artistico dell'esperienza di Moebius, Druillet e soci, ma ho una questione ideologica in sospeso con loro: secondo me (e potrei sbagliarmi) mentre l'underground americano è stato fatto chiaramente da degli anarchici, gli autori di Mètal Hurlant sembrano un po' dei "rivoluzionari da salotto", di quelli che pensano troppo all'estetica e poco ai contenuti. Come dire fuori c'è la rivoluzione, ma io sto in casa a parlare di Chagall.
  2. Ma tu sei cattolico? diciamo che cerco di essere cattolico nel senso greco del termine, ossia di "universale" e di vivere in comunione con gli altri, con Dio e con la natura. Non sempre però ci riesco... Tra i cristiani è semrpe stata viva la tentazione all'idolatria: idolatria per il Papa (e ultimamente per la famiglia) tra i cattolici, per la Bibbia tra i protestanti e per la tradizione dei Padri della Chiesa tra gli ortodossi. Idolatria è sostituire alla ricerca del vero Dio, il culto per qualcosa di "costruito" dalle nostre mani. Esiste un po' in tutte le religioni, se pensiamo per esempio al buddismo thailandese che vede nel re un avatar di Buddha, con la conseguenza che il re di Thailandia fa vita da nababbo, mentre la gente patisce fame e ingiustizia.
  3. Perché fai l'avvocato difensore dei cosplayer? Perchè quando i fumettisti, che sono spesso e volentieri dei vecchi nerd che ricordano a memoria tutti gli episodi di He-Man e tutti i nemici avuti dall'Uomo-Ragno, attacano i cosplayer, fanno discorsi del tipo "come sono sfigati questi qua! E come sono strani! Devono essere proprio dei pirla che vivono in un mondo tutto loro." Insomma è il bue che dice cornuto all'asino.
  4. E' vero che sei sadomasochista? No, non è vero. E' una diceria nata quando frequentavo le superiori ed ero un dark esistenzialista, vestito sempre di nero. Ero un diverso e molti compagni cominciarono a dire che ero "sadomasochista", termine che per loro stava a metà strada tra "satanista" e "molestatore di animali". In ogni caso trovo il mondo del bondage-sadomaso un ottimo spunto per delle storie, tanto che ho chiamato il mio gruppo di lavoro le Dominatrici dell'Universo.
  5. Ma tu sei contro la democrazia? Altra balla che gira su di me. La democrazia è a tutt'oggi la miglior forma di governo possibile, però, come tutte le creazioni umane ha dei limiti, in particolare in democrazia vince sempre chi si sa vendere meglio. Col risultato che spesso ci troviamo al governo degli incapaci che, tuttavia, sanno gestire la loro immagine. Inoltre io penso che alla democrazia "liberal borghese" in cui ci troviamo a vivere e che ci ha portato alla crisi non solo economica, ma anche etica e sociale, debba venire sostituita una nuova democrazia "socialista-solidarista", ma questo in pochi lo capiscono, perché ci vorrebbero dei cambiamenti radicali nella società. Siamo rovinati dall'ottimismo della gente che pensa che tutto finirà comunque per il meglio, anche lasciando le cose come sono. In fondo siamo andati avanti così fin da dopo la Guerra e ce la siamo cavata tutto sommato. Il che è come dire: "non siamo morti fino ad ora, si vede che siamo immortali".

sabato 6 giugno 2009

Nuove uscite


Due nuove uscite che mi riguardono in casa EF Edizioni. La prima è EF Erotic Factory ,in cui trovate la prima parte della mia prima storia hard dedicata alla guerriera del pianeta Esteria, Beatrix Bathory, e disegnata da Mirka Ruggeri.
La seconda è la mia intervista a Telly Balck Pearl, l'artista di burlesque, contenuta in Fetish Art & Comic Magazine.
Per altre informazioni: www.efedizioni.com

sabato 23 maggio 2009

It-Aliens

Gli It-Aliens sono un popolo alquanto bizzarro. Tra i più meticciati del mondo, nelle loro vene hanno sangue romano, greco, etrusco, bizantino, saraceno, goto, celta, austriaco, spagnolo e francese. Sarà per questo che per anni tra loro c'è stata una lunghissima guerra civile tra nord e sud. Chi l'abbia vinta non è chiaro, fatta sto che i due fronti si sono uniti per contrastare gli invasori slavi, africani e asiatici. Ma come insegnavano gli antichi greci, quando le città cretesi mettevano fine ai loro continui contrasti per fare fronte comune (il "sincretismo"), c'era qualcosa che non quadrava.Di botto gli it-aliens che hanno sempre lodato la furbizia, l'arrivismo, l'opportunismo e la disonestà, peggio dei Ferenghi, si sono scoperti un popolo di santi e di onesti attaccato dai criminali. Forse temono la concorrenza di mafiosi cinesi e stupratori rumeni.Si sono anche ricordati di essere cattolici e contestano la costruzione di nuove moschee. In fondo in Arabia Saudita non ce ne sono, e se anche il Cairo per molti è come fosse una città cristiana per quante chiese e campanili conta non fa testo.Sarà che all'estero ci vanno giusto per poter parlare di come si sta bene a casa loro, come è tutto pulito, come si mangia bene e come la gente è educata.Bizzarri davvero.

venerdì 15 maggio 2009

Dominatrici dell'Universo

Dietro questo nome si cela un progetto che sto perseguendo insieme ad alcuni amici, un tentativo di gettare un ponte tra fumetto, fotoromanzo e alternative model (quelle modelle "non conventionali" tipo Sick Girl e Suicide Girl per intenderci).
Al momento sto elaborando, ispirandomi alle mie modelle tre story-line realizzabili sia a fumetti che "dal vero": Dragon Angel & Astarte (fantasy-dark, stile Elric di Melniboné), Valka & Daemetra (fantasy parodistico) e Jolie Rogers (vicende di pirati in chiave steampunk). Ma se volete aperne di più venite sul nostro blog http://dominatricidelluniverso.blogspot.com

sabato 9 maggio 2009

I film più bizzarri che ho visto

IL GIGANTE DI METROPOLIS di Umberto Scarpelli, un gruppo di poveri contadini dell'Antichità raggiunge una futuristica a metà tra Atlantide e Metropolis (proprio quella del film di Fritz Lang), tutti vengono uccisi tanne il baldo Gordon Mitchell, il quale viene sottoposto dal crudele dittatore della città, Yothar, a prove di resistenza, perchè Yothar, essendo anche un grande scienziato, vuole utilizzarlo per creare l'uomo perfetto.
Un insolito miscuglio di peplum e fantascienza, gli effetti speciali sono caserecci, ma il design futuristico della città tecnologica ante-litteram è accattivante. Da riscoprire.

SHE di Avi Nesher. Dovrebbe essere un adattamento del romanzo omonimo di Henry Rider Haggard, ma si tratta in realtà di un miscuglio di fantascienza post-atomica, fantasy e delirio totale. Tra guerrieri, nazisti, comunisti, liantropi e un omone vestito da ballerina (!!!) si muove la bella Sandahl Bergman, reduce dal successo di Conan Il Barbaro di John Milius. Nel cast anche Gordon Mitchell, il quale in una recente intervista ha raccontato come il regista israeliano non avesse la minima idea di come girare un film. Chissà se i produttori lo sapevano?

THE CREEPS. Uno scienziato decide di riportare in vita Dracula, l'Uomo-Lupo, Frankenstein e la Mummia, ma per sbaglio i tre classici mostri si trovano tramutati in tre...nani. Folle produzione della Full Moon all'insegna del trash assoluto.

L'UMANOIDE di Aldo Lado. Produzione italiana ispirata a Guerre Stellari, ma talmente scalcinata da far sembrare Starcrash di Luigi Cozzi l'erede della Corazzato Petemkin e di Quarto Potere. Richard Kiel è un omaccione che attacca intere città, un bambino tibetano (il Dalai Lama o il Karmapa?) è l'unica speranza di salvezza dell'umanità, i cattivi sono tutti vestiti da Darth Vader, le musiche di Morricone sembrano fatte con uno xilofono in un momento di crisi creativa. Ma che stanno facendo tutti? Unica nota positiva la versione fantascientifica della Contessa Bathory interpretata da Barbara Bach, ma troppo poco per salvare il film. Sembra che il vero regista della pellicola fosse stato Enzo G. Castellari, ma siamo lontanissimi dai picchi dei suoi Keoma e Jonathan degli Orsi.

VLAD TEPES- THE LEGEND OF DRACULA aka SELEN'S DRACULA di Mario Salieri. versione porno del celebre romanzo di Stoker interpretata da "specialisti" del genere, quali Selen, Ron Jeremy, Roberto Malone e Deborah Wells. Incredibilmente tra una "ammucchiata" e un incipit che riproduce in povertà di mezzi quello del Dracula di Coppola, compaiono sequenza splatter con un boia che estrae budella dal torace di un malcapitato, sangue che cola da una maschera di pietra, la sposa del conte vampiro che si suicida ingerendo un veleno verdognolo. Su tutto un'atmosfera malinconica e decadente, accentuata anche dalla scelta stilistica di non mostrare mai Dracula, ma farne sentire solo la voce. Uno strano caso di porno autoriale.

LA BATTAGLIA DEL PIANETA PERDUTO. Chiedo scusa se non sono sicurissimo del titolo di questo film che vidi molti anni fa. Un astronauta sbarca su un pianeta sconosciuto e vi incontra neinte meno che una banda di motociclisti, che peraltro paiono delle comparse scartate da I Guerrieri della Notte, e decide di aiutarli nella lotta contro uno scienziato pazzo. L'idea di partenza è di per sè delirante e lo svolgimento anche peggio: l'astronave dell'eroe è in pratica un modellino di aereo, identico ad una con cui io giocavo da piccolo, la recitazione dilettantesca. La scena clou resta comunque quella in cui un mostro alieno animato in stop-mation osserva da dietro un cespuglio l'eroe e la sua bella fare l'amore.

giovedì 30 aprile 2009

Il Sangue del Vampiro (1958) di Henry Cass

Grazie alla No Shame Video finalmente possiamo guastarci questo classico dell'hrror. Il Sangue del Vampiro è un film prodotto da Robert S. Baker e Monty Berman. I due cineasti, conosciutisi durante la guerra, avevano messo su una casa di produzione che per molto tempo fu insieme alla Hammer e la Amicus tra i capisoldi dell'horror made in Britain, anche se in seguito Baker & Berman produrranno anche alcuni telefilm d'azione interpretata di Roger Moore (Il Santo, Attenti a Quei Due!).
La particolarità delle pellicole targate Baker & Berman, fa cui dobbiamo citare anche Hell-Fire Club, The Curse of Crimson Altar e Le Iene di Edimburgo, era la totale assenza di elementi fantastici. Tali film, infatti, puntavano soprattutto sul mostrare storie "terrene" e realistiche contraddistinte da un forte sadismo, tanto che i due produttori definivano questi film non horror, ma "action thriller". Il Sangue del Vampiro non fa eccezione a questa regola.
La vicenda ruota attorno al personaggio del Dr. Callistratus (o Callistrato nell'edizione italiana), uno scienziato che, a causa dei suoi esperimenti col sangue umano, viene creduto un vampiro e ucciso con il classico paletto. Il suo assistente deforme tuttavia lo riporta in vita grazie ad un trapianto di cuore (!). Anni dopo un medico, accusato ingiustamente di un crimine, si trova detenuto in un carcere psichiatrico il cui direttore è proprio il redivivo Callistratus che prosegue i suoi esperimenti, usando i detenuti come cavie.
Il Sangue del Vampiro stranamente assomiglia molto più che alle contemporanee produzioni Hammer (Dracula il Vampiro, Il Mistero del Castello, Dracula Principe delle Tenebre, ecc...) ai vecchi lavori della Universal, al punto da affidare il ruolo di Callistratus ad un anziano attore teatrale, Donald Wolfit, che somiglia incredibilmente a Bela Lugosi. A distinguere, però, la pellicola di Henry Cass dai classici Universal è appunto l'alta dosa di sangue e di violenza, tanto che qualche critico non esita a definire la pellicola "un film sadiano". La sceneggiatura è firmata proprio da quel Jimmy Sangster che era lo sceneggiatore "di fiducia" della Hammer, ma le già rilevate differenze di stile, avvalorano la tesi secondo cui Terence Fisher riscrivesse tutte le sceneggiature dei film hammeriani, pur rifiutando di essere accreditato anche come autore (forse per un eccesso di umiltà).
Nonostante alcuni trucchi non proprio riuscitissimi (es. il trucco dell'assistente gobbo) Il Sangue del Vampiro contiene sequenze veramente shock per quel periodo, tanto che nell'edizione inglese la censura dovette sforbiciare parecchio, eliminando immagini di budella, teste umane chiuse in contenitori di vetro, e sangue che cola dalle malcapitate cavie-vittime in grandi ampolle. Baker & Berman, tuttavia, presero l'abitudine di realizzare due versioni dei loro film, una "moderata" per il pubblico nazionale, l'altra più sanguinolenta e morboso per l'estero.
Un ultima nota sul regista Hanry Cass: essendo un nome in pratica semi-sconosciuto per anni su di lui sono circolate leggende metropolitane del tipo che in seguito ad una crisi mistica avrebbe distrutto tutte le pellicole che aveva diretto. In realtà Cass era più che altro un regista di melodrammoni strappa-lacrime che sono ormai andati in gran parte perduti. Il suo picco artistico fu senza dubbio Il Sangue del Vampiro, forse grazie anche al contributo di Monty Berman che, oltre a figurare come operare, sembra fosse una sorta di regista-ombra. Il fatto che anche questo film fosse presochè introvabile ha finito per alimentare ulteriormente la leggenda del regista folle.

lunedì 27 aprile 2009

Melinda "Mindy" Clarke: My Favorite Mistress





Probabilmente tutti la conosceranno più che altro per aver fatto la parte della matrigna cattiva di una delle protagoniste del serial teenageristico The O.C., ma sicuramente Melinda Clarke ha un posto speciale nel cuore degli amanti di B-movie, come pure per i culturi di serie TV.
Californiana, classe 1969, Melinda è figlia di una ballerina e di un attore di soap opera e comincia a recitare proprio al fianco di suoi padre. Il suo curriculum è in prevalenza televisivo, ma può vantare caratterizzazioni molto azzeccate: in CSI interpreta la dominatrice sado-maso nota come Lady Heather, mentre in un episodio dello splendido western fantascientifico Firefly è una prostituta che ha un flirt con il capitano Mal Reynolds (Nathan Fillion), mentre nella sit-com Reaper è un'ingenua donna concupita da Satana in persona del quale ha messo al mondo un figlio. In Xena veste i panni dell'ambiziosa amazzone Velasca che combatte contemporaneamente la Principessa Guerriera Lucy Lawless e la sua arcinemica Hudson Leick. Da notare che in realtà Melinda è amica della Leick e in rete erano circolate voci di un rapporto saffico tra le due.
Al cinema invece mi va di ricordarla per due suoi film particolarmente riusciti: il primo è Il Ritorno dei Morti Viventi 3 di Brian Yuzna. Qui l'abile Yuzna, già produttore di Re-Animator e regista di Society, reinventa in chiave frankensteiniana e vagamente sado-maso la saga degli zombi mangia-cervello inventati da Dan O' Bannon: nel film la bella Julie viene riportata in vita dal suo fidanzato, ma il suo unico modo per conservare la sua umanità e non cedere alla fame "zombesca" è infliggersi dolore fisico. L'altro film è una folle pellicola spagnola La Lengua Asesina- Killet Tongue, dove Melinda è la proprietaria della lingua del titolo (!!!). Nel film recita anche Robert England.
Con i suoi occhi di cristallo, un fisico mozzafiato e la chioma rossa (o nera o bionda a seconda del ruolo) Melinda è già di per sè tra i miei sex-symbol personali, ma non posso che immaginarmela in azione, infliggendo tremende torture come una vera icona s/m.

sabato 25 aprile 2009

Fairuza Balk, This Dark, Crazy, Scary Girl!







E' mezza rumena e mezza nativa americana, ha un nome di origini arabiche, collezziona coltelli, fa parte della rock-band femminile della G13 e possiede un negozio di oggetti esoterici. Forse queste notizie saranno anche un po' falsate, magari costruite con l'aiuto di qualche manager o consulente per l'immagine, tuttavia Fairuza Balk è sicuramente la mia dark lady favorita nell'attuale panorama hollywoodiano.


Esordita ancora bambina nel film disneyano Return to Oz, una sorta di sequel de Il Mago di Oz, sempre tratto dai romanzi di Frank Baum, si è poi imposta al pubblico con Giovani Streghe di Andrew Fleming, incentrato su un gruppo di ragazze che si dilettano di magia e neo-panesimo. Nel film Fairuza è la più contorta e vendicativa delle tre che presto si lascia sedurre dalla magia nera. Certo, il film non è un capolavoro, ma è diventato un piccolo cult nel filone degli horror teenageristici ed ha anche fornito molti spunti (nonchè una canzone della colonna sonara) alla serie TV Charmed (in Italia Streghe).


In seguito Fairuza interpreta un film che nelle intenzioni dei produttori dovrebbe lanciarla nello Star-System: stiamo parlando del nuovo adattamente de L'Isola del Dr.Moreau con Marlon Brando e Val Kilmer. Purtroppo la pellicola iniziata dal sudafricano Richard Stanley (Demoniaca, hardware) e completata da John Frankenheimer (L'Uomo di Alcatraz, Ronin) si rivela ben sotto gli standard di entrembi i registi, oltre che un fiasco al botteghino. In effetti nonostante il ricco budget sembra di assire ad uno sgangherato B-Movie.


In ogni caso la Balk può vantare molte apparizioni in produzioni off-hollywood come American History X di Tony Kaye, dove è la fidanzata dello skin-head Edward Norton (con il quale ha peraltro un infuocato amplesso subito dopo i titoli di testa), Personal Velocity di Rebecca Miller, Non Bussare alla Mia Porta di Wim Wenders, Valmont di Milos Foreman e Cosa Fai a Denver Quando Sei Morto?


Io personalmente la ricordo nelle vesti di vampira nel videoclip degli ZZ-Top Breakaway http://www.youtube.com/watch?v=kSHhAkVreiw una caratterizzazione che, se leggete i miei fumetti, sapete quanto mi ha influenzato.

lunedì 6 aprile 2009

Redrum back in action!!!



Non so se qualcuno di voi conosce Redrum, una delle prime storiche Sick Girl. E' a lei che mi sono ispirato per il personaggio di Danielle in Vampire Blues. Era da un po' che la ragazza sembrava sparita dalla circolazione, ma ora ha mandato questo annuncio che vi giro con piacere:
"Dal 14/04 mi trovate a lavorare nel mio studio! tatuaggi, piercing, estensioni cn cheratina[capelli veri o finti], treccine, trucco professionale e permanente, ricostruzione unghie.YEAH!!![via Telese 25/b,traversa prenestina,2 traverse dopo largo preneste sulla destra venendo da porta maggiore]!mi odioerete xchè manderò questo bullettin tutti i gg!ma anche voi...DIVULGATE..DIVULGATE...please!!!!!+S+"

domenica 5 aprile 2009

Chiedo scusa a tutti se approfitto di questo blog per postare due brani a carattere religioso che mi hanno colpito, il primo è di Sant'Isacco il Siro, un asceta vissuto nelle regioni degli attuali Iran e Iraq, molto venerato nelle Chiese d'Oriente:
"Che cos'è la purezza? E' un cuore pieno di compassione per ogni creatura...un cuore che brucia d'amore per la creazione intera, per gli uomini, gli uccelli, le bestie della terra, i demoni, per ogni creatura. Quando l'uomo pensa a queste creature, quando le vede, i suoi occhi versano lacrime. Tanto grande, tanto violente è la sua compassione...che il suo cuore si spezza quando vede il minimo male inflitto alla più umile delle creature. Per questo prega, con lacrime ogni momento...perfino per i serpenti, nell'infinita compassione che nasce nel suo cuore, senza misura, a immagine di Dio"
Il secondo pensiero è una preghiera alla Trinità proveniente dalle Highlands scozzesi e riportata da Anthony Duncan nel suo libro "La cristianità celtica" edito negli Oscar Mondadori:
"O tre che siete sopra la mia testa,
tre che siete sotto i miei piedi,
tre che siete sopra di me qua,
tre che siete sopra di me là,
tre che siete qui vicino nella terra,
tre che siete lontano nell'aria,
tre che abitate nel cielo,
tre che abitate nella grande distesa d'acque dell'oceano,
tre che penetrate ogni cosa, siate con me!"
Questi due brani simboleggiano ciò che mi interessa nel crisitanesimo ortodosso (specie in quello greco e slavo) e nell'antico crisitanesimo celtico, l'aver mantenuto un legame vivido con la natura e con il nostro corpo, due elementi che invece tanto la Riforma Protestante, quanto la Controrifroma Cattolica hanno cercato di rimuovere.
La vera idolatria non è tanto vedere un riflesso del Divino nelle cose materiali, quali il sole, la luna, la terra, l'acqua, ecc. quanto in quella mania da Lega Nord di tramutare il Dio di tutti gli uomini e di tutti gli esseri nel protettore del nostro clan nella lotta contro gli altri clan.

giovedì 26 marzo 2009

Wishlist

Ecco una lista di disegnatori con cui mi piacerebbe collaborare. Tra gli italiani metto:

-Rom
-Andrea Vivaldo
-Dany & Dany
-Maurizio Ercole
-Giuseppe Manunta
-Magilla
-Fabrizio "Fab" Pasini
-Silvano
-Niccolò Storai
-Giancarlo Alessandrini
-Esposito Bros.
-Maurizio Rosenzweig
-Gianmaria Liani

Tra gli statunitensi invece:
-Joe Vigil
-Tim Tyler
-Richard Vance Corben
-Daniel Presedo
-Simon Bisley

Tra gli argentini:
-Enrique Alcatena
-Ernesto Horacio Dominigues
-Eduardo Risso

domenica 18 gennaio 2009

Lo dico sinceramente: ho sempre avuto simpatia per il popolo ebraico, tanto che ho pure visitato lo Stato d'Israele anni fa. Però quello che gli isralieni stanno compiendo nella Striscia di Gaza è un vero genocidio: i morti palestinesi sono già arrivati a 1.200! Vi prego di firmare la seguente petizione per il cessate il fuoco, anche se non penso che servirà a molto:
http://www.avaaz.org/en/gaza_time_for_peace/?cl=171056416&v=2697Altra nota dolente è l'India. Mi dispiace per l'attentato di Mumbay, ma ricordiamo che attualmente l'Unione Indiana è divenuto il quarto paese al mondo per numero di credenti musulmani (per lo più gente povera che cerca nella conversione all'islam un riscatto dal sistema induista delle caste), eppure gli indiani musulmani sono discriminati dalle istituzioni del loro stesso paese (polizia, magistratura e persino parlamentari). La situazione non può essera mantenuta. Se va avanti così, abbandonerò le mie normali posizioni pacifiscte, riconoscendo che la lotta armata di palestinesi e indiani islamici è una forma di guerriglia non differente da quella dei rivoluzionari cubani o dei partigiani italiani e francesi della Seconda Guerra Mondiale.

venerdì 2 gennaio 2009

Cosa non va in fumettolandia

Oggi sono in vena di polemica e dico che una cosa che non va nel nostro ambiente sono gli autori, non tutti gli autori in generale come categoria, è ovvio, ma quelli che si sentono dei grandi artisti toccati da qualche sacro fuoco e non si rendono conto di cadere in quella terrebile mania, tipica peraltro degli intellettuali, di ghettizzarsi da soli.
Parliamoci chiaro: se sei un disegnatore e/o sceneggiatore in attività ormai da anni e magari sei pure un nome noto pluripremiato in Italia e all'estero hai tutti i motivi per sentirti un grande artista, ma quanto sento gente semi-sconosciuta che avrà al suo attivo tipo uno o due albi pubblicati forse per puro caso, fare la manfrina paragonandosi a Moebius o a chissà chi altro mi pare un po' troppo. Inolre vogliamo capirla che se il nostro deve essere un mestiere e non un qualche stravagante hobby, dobbiamo cercare di conciliare esigenze artistiche ed esigenze commerciali. Gente come Mino Milani, Alfredo Castelli, Tiziano Sclavi e Giancarlo Berardi hanno sempre fatto questo. Non ci convine fare gli alitari in un momento di crisi, ma accontentarci dei lavori che ci "passa il convento" come si suol dire.